La ventilazione è un fattore essenziale di salubrità e comfort nella maggior parte delle situazioni abitative, inoltre sia il clima interno sia il bilancio energetico di un edificio sono influenzati in maniera determinante dal ricambio d’aria.

L’architettura spontanea, tradizionale in tutti i luoghi e situazioni, si è sempre distinta per appropriatezza costruttiva ed ambientale, anche per quanto riguarda le soluzioni finalizzate allo sfruttamento del vento ai fini del raffrescamento.

Quasi tutti gli edifici storici sono stati ventilati naturalmente, anche se molti di questi sono stati compromessi con l’aggiunta di pareti divisorie e impianti meccanici. Con una maggiore consapevolezza dei costi e degli impatti ambientali del consumo energetico, la ventilazione naturale è diventata un metodo sempre più allettante per ridurre il consumo energetico e i costi, ottenendo una buona qualità ambientale indoor e il mantenimento di un clima salubre, confortevole. In climi favorevoli e in tipi di edifici adeguati, la ventilazione naturale può essere utilizzato come alternativa a impianti di climatizzazione, con un risparmio circa del 10% -30% del consumo totale di energia.

I sistemi di ventilazione naturale si basano su differenze di pressione che possono essere causate dal vento o da moti di aria creati da differenze di temperatura.

In tutti i casi, la ventilazione sarà determinante dalla dimensione e dalla disposizione delle aperture nel edificio.

 

Effetto camino

Quando due masse d’aria hanno differenti temperature anche le loro densità e pressioni sono differenti e questo dà origine ad un movimento dell’aria stessa dalla zona a più alta densità (più fredda) verso quella a densità più bassa.

Se le aperture nell’edificio sono presenti ad altezze differenti, questo fenomeno si traduce in un tiraggio d’aria dal basso verso l’alto, per esempio nelle situazioni in cui l’aria interna dell’edificio sia più calda di quella esterna e sia richiesto un

raffrescamento, l’effetto naturale di spostamento dell’aria appena descritto può essere usato per introdurre aria

più fresca all’interno dell’edificio ed espellere quella calda.

Nel caso di edifici di grande altezza, l’effetto camino è ulteriormente aumentato a causa della diminuzione non

trascurabile della pressione statica dell’atmosfera con l’altitudine.

 

Azione del vento

la differenza di pressione è dovuta allo scorrimento dell’aria intorno all’edificio, questa comporta una ripartizione più o meno complessa delle pressioni intorno alla costruzione, con zone in condizioni di sovrappressione (facciata esposta al vento) e altre in depressione rispetto alla pressione statica del luogo.

Nel posizionare in pianta due o più aperture, valgono le seguenti regole fondamentali

• Disporre le chiusure sia sul lato sopravento, sia su quelli sottovento;

• Nel caso di vento perpendicolare alle facciate collocare le aperture su pareti opposte in modo da sfalsarle.

• Se non si dispone di due pareti opposte, ma di due o tre pareti perimetrali contigue, la distribuzione delle

chiusure su queste ultime produce una ventilazione efficace se il vano non è troppo profondo

Un vento con con angolo di incidenza < 45 sulle facciate dell’edificio, genera una ventilazione passante più efficace di quella prodotta dal vento perpendicolare, sia con chiusure contrapposte, sia con chiusure poste su tre pareti contigue.